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Schema.org: Guida introduttiva ai dati strutturati
Sempre più spesso capita di sentir parlare di "dati strutturati" o di "rich snippet". In questo post cerchiamo di comprendere meglio cosa sono e a cosa servono i dati strutturati
Cosa sono i Dati Strutturati?
Il termine Dati Strutturati si riferisce a informazioni formattate secondo un markup universalmente comprensibile e condiviso tra i motori di ricerca.
Google, Bing, Yahoo ed altri motori utilizzano i dati strutturati (contenuti nelle pagine web) per rifinire i risultati di ricerca con maggiore accuratezza e rappresentare le informazioni in maniera più opportuna (ad esempio attraverso i rich snippets).
Di seguito un esempio di Rich Snippet
A cosa servono i dati strutturati
Il contenuto presente su una qualsiasi pagina web può essere compreso dagli utenti quando leggono i testi o visualizzano le immagini. I motori di ricerca, per quanto potenti, dispongono di una capacità interpretativa limitata del contenuto della pagina. Un motore di ricerca può scansionare una pagina web ma potrebbe non comprendere se una pagina in cui si parla di “Rossi” sia riferita al motociclista Valentino Rossi, al cantante Vasco Rossi, al comico Paolo Rossi o ad un qualsiasi omonimo.
Generalmente gli utenti comprendono il significato di una parola dal contesto in cui si trova, ma i motori di ricerca posso trovare difficoltà nello svolgimento di questa operazione. Con i dati strutturati è possibile dichiarare ai motori di ricerca l’argomento della pagina web senza ambiguità e fare in modo che il significato sia chiaro e inequivocabile.
L’opinione diffusa tra molti SEO è che i dati strutturati siano interessanti soprattutto per la creazione dei rich snippets, che tendono a migliorare CTR di una pagina web in una data SERP. Io mi trovo solo parzialmente d’accordo con questa interpretazione. Il vantaggio prevalente è rappresentato dalla disambiguazione dei contenuti (che guadagnano in pertinenza rispetto ad una query obiettivo specifica) e dal fatto che la maggiore comprensione del contenuto da parte dei motori di ricerca possa facilitare il confronto tra la qualità di due contenuti.
Un esempio banale: supponiamo di curare il SEO di un ipotetico albergo chiamato “Hotel Firenze” situato a Roma. Può essere essenziale segnalare ai motori che “Hotel Firenze” è il nome, mentre Roma è il posto in cui si trova. Senza i dati strutturati il motore di ricerca potrebbe confondere un’entità con l’altra facendo apparire l’albergo nei risultati per chi cerca una sistemazione nel capoluogo toscano anziché nella capitale.
Cos’è Schema.org
E’ il sito web di riferimento per il progetto Schema, una collaborazione tra Google, Bing, Yahoo e Yandex per definire uno standard condiviso per di dati strutturati. Schema.org è un vocabolario, ordinato gerarchicamente, che racchiude in sé una serie di entità (negozi, prodotti, persone, posti, ecc) a cui vengono di volta in volta associate proprietà diverse.
Tipologie di Markup per i dati strutturati
I dati strutturati possono essere implementati su un pagina web attraverso tre differenti markup:
- Microdati
- JSON-LD
- RDFa
Di fatto è come se si trattasse di sotto-linguaggi che permettono di esprimere delle entità ai motori di ricerca. Non trovo particolarmente utile intraprendere un confronto tra i vari markup e entrare in una sorta di “guerra religiosa” tra chi sostiene una soluzione o l’altra. Se desiderate approfondire vantaggi, svantaggi, o popolarità dei markup troverete molti post ricercandoli su Google.
Come iniziare con i dati strutturati
Dopo aver definito il markup che volete scegliere ritengo opportuno muovere in primi passi utilizzando dei tool che semplificano la compilazione del codice ed permettono le implementazioni più basiche. Di seguito ne segnalo alcuni.
Questi strumenti sono stati creati come dei form che, una volta compilati, restituiscono il codice corretto da incollare all’interno del proprio sito.
IMPORTANTE: Qualsiasi sia l’impiego dei dati strutturati che avete in mente, verificate sempre la correttezza del codice attraverso una strumento gratuito che ha creato Google appositamente per questo scopo.
Strumento di test per i dati strutturati
Se il codice è privo di errori sarà utile altrimenti sarà solo uno spreco del vostro tempo. Tenetelo a mente.
Spingere il markup ad un altro livello
All’inizio probabilmente vi limiterete a delle implementazioni molto semplici (LocalBusiness, Person, Article, BreadCrumb) anche utilizzando estensioni già predisposte. A tal proposito trovate diverse risorse sia per Wordpress che per Joomla e per altri CMS.
Ad un certo punto avrete la tentazione di spingervi oltre. Lo scopo è quello di utilizzare i dati strutturati per 4 o 5 entità per ciascuna pagina web del sito cercando di far intuire ai motori che le entità sono in relazione tra loro.
Facciamo un esempio: Supponiamo di voler ottimizzare il sito di un medico. Potremmo ad esempio esprimere i dati strutturati sulla persona, sullo studio in cui riceve, sui breadcrumb del sito web, sugli articoli scientifici che ha pubblicato. In questo caso dovrete trovare esempi analoghi su siti di altri medici o su forum dedicati a SEO o informatica che trattano l’implementazione di dati strutturati. Anche su YouTube potreste trovare risorse utili allo scopo. Dovrete creare un pezzo di codice per volta e validarlo attraverso l’apposito strumento di test che abbiamo visto in precedenza ed infine incorporare i vari codici nel sito web.
Per darvi qualche spunto che può rivelarsi utile di seguito trovate una pagina ricchissima di esempi:
https://builtvisible.com/micro-data-schema-org-guide-generating-rich-snippets/
Il miglior consiglio che posso offrire è quello di studiare la sintassi e testarla con perseveranza finché non trovate il modo di creare un markup corretto e completo per soddisfare le vostre esigenze. Non sarà un processo facile. Farete certamente molti errori, ma avrete anche modo di togliervi qualche soddisfazione.
Il Sacro Graal dei dati strutturati per i consulenti SEO
Qual è il massimo risultato che potreste ottenere? La cosiddetta posizione zero su una SERP di Google. Di che si tratta? Spesso è la risposta ad una domanda degli utenti. Google sceglie la vostra risposta e la visualizza al di sopra del listato organico (cioè prima di chi si posiziona per primo su quella query). L’immagine mostra una posizione zero, per aiutavi a capire, qualora non l’aveste ancora vista.
Perché è il Sacro Graal? Perché non è ancora chiaro come ottenere questo risultato in maniera totalmente consapevole (chi ci è riuscito ha dovuto effettuare diversi esperimenti e procedere per tentativi) né si può prevedere quale effetto ha sul traffico della pagina (che potrebbe avere un leggero incremento o una vera e propria impennata, a seconda dei casi).
Per ulteriori informazioni sulla posizione zero:
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Classe 1977, nato a Pavia, sono titolare dell'agenzia Semantik. Da sempre appassionato di nuove tecnologie, aiuto le piccole medie imprese a scoprire la comunicazione digitale e le sue opportunità.
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