Tra le operazioni che più frequentemente trasmettono ansia ad un consulente SEO c’è sicuramente la procedura di redirect. E’ sempre qualcosa di delicato perché le regole possono variare a seconda della tecnologia usata per scrivere le direttive oppure non risulta sempre chiaro come sia meglio procedere.
Spesso capita di incaponirsi con maxi piani editoriali finalizzati a sformare tonnellate di contenuti nuovi di zecca. Per quanto questa attività possa risultare utile, è utile notare che può essere molto dispendiosa in termini di tempo (o in termini economici se ci si affida ad un copywriter).
Quotidianamente mi confronto con PMI lombarde collaborando a progetti di comunicazione online. Talvolta si tratta di realizzare un semplice sito web, altre volte si parla di qualcosa di più complesso che prevede l’elaborazione di una vera e propria strategia.
Spesso guardando un sito web è facile accorgersi che le informazioni più preziose si trovano nelle pagine interne. La homepage rappresenta l’introduzione ai vari percorsi di navigazione, un punto di partenza per l’utente. La vera destinazione è una pagina in cui l’argomento di interesse è trattato in maniera approfondita.
Google da sempre mette a disposizione una miriade di strumenti che risultano utili per milioni di utenti nel mondo. Alcuni di questi divengono popolarissimi (Gmail, Chrome, Google Maps) altri sono conosciuti ed utilizzati principalmente da “addetti ai lavori” (Google Search Console, AdWords). Proprio in quest’ultimo gruppo troviamo Google Trends
Google ha recentemente annunciato che in uno dei prossimi update del 2021 includerà i Core Web Vitals come un fattore di posizionamento.
Questo articolo è una traduzione libera di un post scritto da Alex Moran e pubblicato su Moz.com
Google ha recentemente pubblicato un articolo su Google Search Central che annuncia il rilascio di un aggiornamento dell’algoritmo per smorzare gli effetti dei link spam, ovvero quei link innaturali o acquisiti a seguito di un pagamento al solo fine di manipolare il posizionamento.
Lo scorso 25 Agosto Google ha rilasciato un aggiornamento dell’algoritmo denominato “Helpful Content Update” che richiederà circa due settimane per la pubblicazione completa.
Li abbiamo visti un po’ ovunque sul web. Si trovano su siti internet aziendali, portali e-commerce, social network. I breadcrumbs (o “briciole di pane”) prendono spunto dalla fiaba di Hansel e Gretel, in cui i due fratelli, abbandonati nel bosco, usano delle briciole di pane per ritrovare la strada di casa.
Le ricerche correlate di Google rappresentano un ottimo supporto per l’utente, ma offrono anche importanti spunti di riflessione per chi si occupa di posizionamento sui motori di ricerca e content marketing...
La ricerca vocale ha guadagnato popolarità negli ultimi anni. Tutto è iniziato con Siri, l’assistente vocale proposto da Apple nei suoi dispositivi mobili. La tecnologia del riconoscimento vocale si è ulteriormente sviluppata con Google Now e Cortana.
L’attributo NoFollow fu introdotto nell’anno 2005 come una reazione ai commenti spam sui blog di tutto il mondo. Il NoFollow dice a Google, o a qualsiasi altro motore di ricerca, che il sito web di origine non supporta o garantisce per il collegamento indicato.
Sempre più spesso capita di sentir parlare di "dati strutturati" o di "rich snippet". In questo post cerchiamo di comprendere meglio cosa sono e a cosa servono i dati strutturati
Google torna a parlare di ottimizzazione di velocità delle pagine web attraverso Martin Splitt, punto di riferimento del gruppo Google Webmaster Trends. Google negli ultimi mesi ha scelto di creare una serie di video, denominata SEO Mythbusting, che mira a far luce su alcuni aspetti tecnici della SEO, offrendo supporto agli sviluppatori web in un settore in continua evoluzione.
Nell’ormai lontano ottobre 2006 nacque un servizio noto come SlideShare. Il servizio veniva descritto come un modo semplice per consentire agli utenti di caricare e condividere le loro presentazioni Powerpoint, attraverso un’interfaccia simile a quella di YouTube...